mercoledì 19 gennaio 2011

IL PICCOLO CHRISTIAN

All'inizio di gennaio  molti blogger sono soliti indicare quelle che per loro sono state le migliori pubblicazioni dell'anno appena trascorso. Voglio farlo anch'io, dato che la mia scelta non è per nulla sofferta.
Tra i tanti fumetti sull'infanzia usciti in Italia in questo 2010, spicca  IL PICCOLO CHRISTIAN, di Blutch, edito da Rizzoli/Lizard.

©RCS Libri
 Si tratta di un fumetto assolutamente autobiografico,  scevro quindi da tutti quei luoghi comuni e dagli stereotipi che hanno fatto la fortuna del genere "bambini terribili".
Ogni tono nostalgico è bandito. L'infanzia è vista come costruzione delle relazioni interpersonali, compito frustrante perché impossibile, dato che il bambino si trova inserito in un contesto rigido e non modificabile costruito dagli adulti, nel quale deve avventurarsi per forza. L'unica via di scampo è attendere di diventare adulto a sua volta e, nel frattempo,  difendersi dai pericoli.


©Blutch&L'Association 

I pericoli sono essenzialmente due: le sanzioni dei pari e le punizioni degli adulti.
Il gruppo dei pari età non rappresenta un'oasi nel deserto del mondo adulto, tutt'altro: strutturato secondo regole che riverberano quelle "dei grandi", richiede atteggiamenti spavaldi ed emancipati, pena l'emarginazione.
Le punizioni degli adulti sono anche punizioni corporali. A questo proposito è da antologia pedagogica l'episodio intitolato I cani, nel quale vengono esposte benissimo le reazioni emotive dei bambini che assistono alle punizioni corporali subite dai loro pari (inflitte da un insegnante e da un sacerdote).


©Blutch&L'Association 
 L'immaginario, per sopportare la tragica esistenza del bambino, è indispensabile, e viene mutuato dalla TV e dai fumetti (soprattutto da questi ultimi, dato che siamo a cavallo tra gli anni Settanta e Ottanta). Il fumetto viene quindi vissuto realmente e pienamente, senza mediazioni. Nell'episodio Topolino e i Poeti Christian apprende dal cugino più anziano che i fumetti si possono anche modificare concretamente: basta cancellare i testi dei balloon e sostituirli con il  turpiloquio, o aggiungere direttamente sui disegni organi genitali. Una scorciatoia verso l'agognata età adulta, ma anche una previsione del futuro dell'autore.


Con il disegno Christian si rende conto di come sia possibile influire concretamente sulle relazioni interpersonali, e quindi sulla realtà, riscuotendo l'ammirazione dei compagni di scuola, soprattutto di quelli malintenzionati. Nel caso specifico, l'iconografia dei fumetti viene messa in contrappunto con l'iconografia religiosa, alla quale il piccolo Christian viene esposto durante i lunghi soggiorni estivi a casa dei nonni. I quadri dei soggetti sacri, appesi nella buia e inquietante camera dei nonni, sono percepiti da Christian come retaggio del passato, come vecchi utensili non più adeguati alle esigenze odierne. "E' anche per questo che ho deciso cosa farò da grande: disegnerò i cauboi. Nella vita, disegnare i cauboi è più utile che dipingere i quadri con Gesù", afferma Christian nell'episodio Camomilla.

©Blutch&L'Association 

Il Piccolo Christian è anche un fumetto di formazione, perché mostra come l'immaginario abbia influito sulle scelte di vita dell'autore. Nell'episodio Pif Gadget Christian dichiara tutta la sua ammirazione per Rahan, un fumetto fantastico ambientato nella preistoria, il cui eroe eponimo si muove tra feroci tribù nemiche, dinosauri e mostri giganti, e dove "le persone muoiono davvero".
Invece Corto Maltese, antieroe romantico, viene definito una "nullità". Da notare, in questo caso particolare, l'inadeguatezza della traduzione italiana. Nel libro edito da Rizzoli, infatti, il traduttore fa dire a Christian che Corto Maltese "è una cagata", è ciò porta a credere che il disprezzo sia rivolto all'intera serie, all'opera. Mentre nell'originale è proprio il personaggio, Corto Maltese, ad essere definito una "nullità". Atteggiamento comprensibile per un bambino, che è attratto maggiormente dagli eroi a tutto tondo piuttosto che dagli antieroi complessi e contraddittori, più indicati per gli adolescenti e gli adulti.