lunedì 27 giugno 2011

BONVI PARKEN!

Ieri, a Modena, è stato inaugurato il Bonvi Parken, il parco dedicato a Franco Bonvicini (Bonvi).

Dal primo pomeriggio fino a tarda sera l'ex Parco Amendola è stato preso d'assalto da una folla di persone che è stata intrattenuta da ComixComunity e i suoi disegnatori, mentre, passeggiando, si potevano incontrare I fumettisti Clod, Massimo Bonfatti, Guido de Maria, Vittorio Giardino, i superesperti Luca Boschi e Silvio Costa, il comico Gianni Fantoni, Francesco Guccini e tanti altre personalità del giornalismo, dello spettacolo e dei fumetti (ovviamente).

Francesco Guccini - irraggiungibile - tra la folla.
La Protezione Civile ha provveduto a distribuire hot dog caldi (e gratis) e bevande, fino al talk show finale, che spero vivamente venga messo in rete al più presto, perché merita di essere visto e rivisto.
Una splendida giornata, uno splendido omaggio che la città di Modena ha voluto dedicare a uno dei suoi figli più amati e conosciuti.

lunedì 30 maggio 2011

SEGNOCINEMA IN TRANSLATION

Delle riviste italiane di cinema, Segnocinema è sicuramente la migliore.



Nel numero attualmente in libreria (il 169) prende il via una nuova rubrica, intitolata Segni in Translation, dedicata alla "trasposizione, intesa come trasformazione, reinterpretazione e traduzione intermediale di testi classici, oppure dispersi, sempre comunque presi nel gioco infinito tra testi source e target, tra partenze e arrivi".

Curata da Nicola Dusi, la rubrica si annuncia molto interessante per chi si occupa di fumetti, cartoni animati e narrativa per ragazzi.

In questo numero il testo esaminato è Robin Hood.


Il polo di partenza, quello denominato source culture, sono le canzoni, le leggende e i raconti orali che hanno dato origine al mito di Robin Hood.
L'altro polo, quello di "arrivo", denominato target culture, sono i vari film, romanzi e cartoni animati che hanno adattato tale mito ai propri linguaggi e alle esigenze del pubblico delle varie epoche.


giovedì 26 maggio 2011

ERNIE PIKE RITROVATO

Avevo già preannunciato qui la mostra di tavole originali di Hugo Pratt alla Biblioteca Delfini di Modena.

Dalla presentazione della mostra:

"La mostra intende rendere un affettuoso omaggio al grande illustratore riminese Hugo Pratt, a 28 anni dalla precedente esposizione modenese, a cui partecipò l'autore.
L'episodio presentato è Poilu, disegnato per la serie Ernie Pike nel periodo argentino di Pratt (1949/1962). Sono i tutto 18 tavole originali, già utilizzate per la pubblicazione sulla rivista "Hora Cero", fondata nel 1957 a Buenos Aires da Héctor Germán Oesterheld, cui si deve l'idea originaria del personaggio."

"Donata da Pratt al Comune di Modena a conclusione della mostra del 1983, la storia di Poilu rivive oggi attraverso l'esposizione realizzata dalla Biblioteca Delfini. Grazie ai colori originali a pastello e all'inimitabile tratto artistico del suo autore, disegnato su un cartoncino lievemente ingiallito dal tempo, l'episodio rievoca il dramma collettivo della II Guerra Mondiale."



L'episodio in questione è oggi inserito nel secondo volume della serie "Ernie Pike" pubblicata da Lizard.

martedì 17 maggio 2011

25 ANNI DI DYLAN DOG

E' ancora possibile visitare la mostra

Allestita nella chiesa dedicata a S. Maria della Pietà, è composta da tavole originali e dediche d'autore provenienti dalla collezione di Marco Cortellazzi.

A testimonianaza della capillarità raggiunta dalla fama dell'"indagatore dell'incubo", nelle teche al centro della sala sono esposti gli oggetti più svariati commercializzati nel corso degli anni con il suo marchio: giochi di società, videogames per pc, riviste, libri e oggettistica varia.




Durante la mattinata della mia visita, si è tenuto il convegno "Dylan Dog: 25 anni di autorialità e lettura popolare".
Presenti gli autori Pasquale Ruju, Luigi Mignacco, Lola Airaghi e Giovanni Freghieri, oltre ai "fumettologi" Michele Ginevra e Matteo Stefanelli.





Sul suo blog, Matteo Stefanelli si domanda:
"Sia detto per inciso: è mai possibile che la sola mostra su un simile anniversario (almeno già certa e annunciata) sia questa, e che città ed istituzioni culturali di maggiore peso – nisba?"


L'entusiamo che suscitava Dylan Dog in tutti i settori del pubblico è scemato da tempo.
Oggi gli addetti ai lavori e gli operatori culturali seguono con maggior urgenza e preoccupazione le previsioni su quello che potrebbe essere il futuro del fumetto (editoria elettronica, grande distribuzione etc.).
Il passato, benché glorioso, interessa meno.

lunedì 16 maggio 2011

ERNIE PIKE A MODENA


RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO:

ERNIE PIKE RITROVATO


Visita guidata alla mostra di Hugo Pratt



Sabato 21 maggio 2011, alle ore 17.30, alla Biblioteca Delfini visita guidata dell'illustratore Gianni Carino alla mostra Ernie Pike ritrovato, diciotto tavole originali di Hugo Pratt disegnate per l'episodio Poilu, della serie Ernie Pike, ambientata durante la seconda guerra mondiale e ispirata ai reportage del giornalista americano Ernest Pyle (fino al 4 giugno 2011).

Ingresso gratuito.





Gianni Carino

Art director, illustratore pubblicitario, umorista e disegnatore. Palma d'Oro al Salone Internazionale dell'Umorismo di Bordighera nel 1986 con il libro De Porcellis. Ha pubblicato molti fumetti con vari autori e uno per l'Unione Europea. Illustra le ricostruzioni giornalistiche della trasmissione RAI “Anno Zero” e “Chi l’ha visto?” Per Rainews24 una sua vignetta appare tutti giorni. Le sue vignette sono apparse anche sui siti Kataweb, Vivacity e Miaeconomia. Ha ricevuto il titolo di “Magister” dall’Accademia di Belle Arti di Macerata. Pubblicazioni: S. Staino-G. Carino, Coppia a perdere (L’isola trovata, 1983); R. Marcenaro-M. Battaglia-G. Carino, In Europa: 8 giorno e mezzo con Europina ed Europino (Il Melo, 1989); G. Carino, De Porcellis (Reverdito Editore, 1986); R. Marcenaro-G. Carino, Il falco magico (Ro Marcenaro, 1999); G. Polloni/G. Carino, Gustare la memoria (Vicolo del Pavone, 2000); S. Staino-G. Carino, Il fucile e la rosa (Coconino, 2005); G. Carino, Se divisi siam canaglia (Artestampa, 2010).



Informazioni

Biblioteca Delfini

Corso Canalgrande 103 - 41121 Modena

Tel. 059.2032940 - Fax 059.2032926

Orari: lunedì 14-20; da martedì a sabato 9-20

http://www.comune.modena.it/biblioteche

giovedì 3 febbraio 2011

I PERIODICI PER L'INFANZIA

Nel numero 6/2010 della rivista Infanzia, storico periodico di educazione, Luisa Salmaso dedica alcune pagine all'esame delle riviste per l'infanzia presenti in Italia.

mercoledì 2 febbraio 2011

IL FUTURO DEL FUMETTO - IL PUBBLICO

"Nel campo del fumetto ci sono molte cose da sfatare. Prima fra tutte che il fumetto sia un linguaggio di massa. Non è affatto vero, non lo è più. Lo è stato, secondo me, fino agli anni '50, quando non c'era la TV. Una volta che la TV si è espansa il fumetto ha perso presa. Più in generale, credo che per i mezzi di comunicazione di massa esista una dinamica, che in fondo è normale e antica: quando viene inventato un nuovo mezzo (anche tecnicamente) che offre diverse potenzialità, si scopre che il vecchio mezzo aveva un pubblico che lo seguiva perché non aveva di meglio. Ma il pubblico, quando scopre una cosa nuova che più si adatta ai suoi gusti, la segue senza esitazioni. Il vecchio mezzo, però, se era una cosa seria, non scompare del tutto, perché ha una sua valenza intrinseca. Il pubblico viene ridimensionato al vero pubblico.  Questa cosa, secondo me, è successa anche quando nacque il cinema: il teatro perse spettatori. Ma il teatro non è morto. Oggi il teatro ha il suo vero pubblico. Una cosa analoga è accaduta per il fumetto. Intorno agli anni '30 il fumetto aveva un pubblico che cercava una storia con certi ritmi, relativamente facile da leggere, ricca di immagini... E tutto questo, più tardi lo ha trovato nella televisione, che ha la grande comodità di trovarsi in casa e di essere gratis. Adesso che ha perso una buona parte di pubblico, il fumetto ha il suo vero pubblico, quello che vuole proprio un fumetto e non altro. Un'altra alternativa che sta sottraendo pubblico al fumetto, soprattutto tra i giovanissimi, è rappresentata dai videogiochi, perché con il videogioco sei molto più protagonista delle storie che ti piacciono. Io, comunque, sono sicuro che il fumetto non scomparirà, perché ha dei pregi ineliminabili (come il teatro, del resto). Diventerà sempre più ""elitario" (usiamo pure questo termine, anche se non mi piace), quindi penso che ci saranno molto più rischi per Bonelli che non per Mauro Paganelli. Gli editori come Paganelli continueranno ad esistere... tranquillamente, diciamo. Sono invece i grandi editori di fumetti popolari a correre rischi maggiori."
Tratto da "intervista a Vittorio Giardino", di Luca Basenghi e Silvio Costa, in WALHALLA n. 7, giugno 2007.

mercoledì 19 gennaio 2011

IL PICCOLO CHRISTIAN

All'inizio di gennaio  molti blogger sono soliti indicare quelle che per loro sono state le migliori pubblicazioni dell'anno appena trascorso. Voglio farlo anch'io, dato che la mia scelta non è per nulla sofferta.
Tra i tanti fumetti sull'infanzia usciti in Italia in questo 2010, spicca  IL PICCOLO CHRISTIAN, di Blutch, edito da Rizzoli/Lizard.

©RCS Libri
 Si tratta di un fumetto assolutamente autobiografico,  scevro quindi da tutti quei luoghi comuni e dagli stereotipi che hanno fatto la fortuna del genere "bambini terribili".
Ogni tono nostalgico è bandito. L'infanzia è vista come costruzione delle relazioni interpersonali, compito frustrante perché impossibile, dato che il bambino si trova inserito in un contesto rigido e non modificabile costruito dagli adulti, nel quale deve avventurarsi per forza. L'unica via di scampo è attendere di diventare adulto a sua volta e, nel frattempo,  difendersi dai pericoli.


©Blutch&L'Association 

I pericoli sono essenzialmente due: le sanzioni dei pari e le punizioni degli adulti.
Il gruppo dei pari età non rappresenta un'oasi nel deserto del mondo adulto, tutt'altro: strutturato secondo regole che riverberano quelle "dei grandi", richiede atteggiamenti spavaldi ed emancipati, pena l'emarginazione.
Le punizioni degli adulti sono anche punizioni corporali. A questo proposito è da antologia pedagogica l'episodio intitolato I cani, nel quale vengono esposte benissimo le reazioni emotive dei bambini che assistono alle punizioni corporali subite dai loro pari (inflitte da un insegnante e da un sacerdote).


©Blutch&L'Association 
 L'immaginario, per sopportare la tragica esistenza del bambino, è indispensabile, e viene mutuato dalla TV e dai fumetti (soprattutto da questi ultimi, dato che siamo a cavallo tra gli anni Settanta e Ottanta). Il fumetto viene quindi vissuto realmente e pienamente, senza mediazioni. Nell'episodio Topolino e i Poeti Christian apprende dal cugino più anziano che i fumetti si possono anche modificare concretamente: basta cancellare i testi dei balloon e sostituirli con il  turpiloquio, o aggiungere direttamente sui disegni organi genitali. Una scorciatoia verso l'agognata età adulta, ma anche una previsione del futuro dell'autore.


Con il disegno Christian si rende conto di come sia possibile influire concretamente sulle relazioni interpersonali, e quindi sulla realtà, riscuotendo l'ammirazione dei compagni di scuola, soprattutto di quelli malintenzionati. Nel caso specifico, l'iconografia dei fumetti viene messa in contrappunto con l'iconografia religiosa, alla quale il piccolo Christian viene esposto durante i lunghi soggiorni estivi a casa dei nonni. I quadri dei soggetti sacri, appesi nella buia e inquietante camera dei nonni, sono percepiti da Christian come retaggio del passato, come vecchi utensili non più adeguati alle esigenze odierne. "E' anche per questo che ho deciso cosa farò da grande: disegnerò i cauboi. Nella vita, disegnare i cauboi è più utile che dipingere i quadri con Gesù", afferma Christian nell'episodio Camomilla.

©Blutch&L'Association 

Il Piccolo Christian è anche un fumetto di formazione, perché mostra come l'immaginario abbia influito sulle scelte di vita dell'autore. Nell'episodio Pif Gadget Christian dichiara tutta la sua ammirazione per Rahan, un fumetto fantastico ambientato nella preistoria, il cui eroe eponimo si muove tra feroci tribù nemiche, dinosauri e mostri giganti, e dove "le persone muoiono davvero".
Invece Corto Maltese, antieroe romantico, viene definito una "nullità". Da notare, in questo caso particolare, l'inadeguatezza della traduzione italiana. Nel libro edito da Rizzoli, infatti, il traduttore fa dire a Christian che Corto Maltese "è una cagata", è ciò porta a credere che il disprezzo sia rivolto all'intera serie, all'opera. Mentre nell'originale è proprio il personaggio, Corto Maltese, ad essere definito una "nullità". Atteggiamento comprensibile per un bambino, che è attratto maggiormente dagli eroi a tutto tondo piuttosto che dagli antieroi complessi e contraddittori, più indicati per gli adolescenti e gli adulti.