lunedì 12 luglio 2010

VENERDI': PESCE!

Anche questa settimana il Venerdì, supplemento del quotidiano La Repubblica, dedica ampio spazio ai fumetti. Lo scrittore Tiziano Scarpa dedica un ampio articolo a un volume pubblicato di recente da Rizzoli Lizard che raccogli alcune vecchi fumetti di Magnus.

Purtroppo l'articolo di Scarpa è corredato, a mo' d'introduzione, da un altro articolo, a firma Piero Melati, che si propone di ricordare chi sia stato Magnus. E qui si ride.

Secondo il sig. Melati, ad esempio, Alan Ford ha cessato le pubblicazioni con il numero 75. Mi chiedo se, dato che viene chiamato a redigere articoli sui fumetti, il sig. Melati si sia mai degnato di gettare un'occhiata all'espositore dell'edicola dedicato a questi ultimi. Si sarebbe accorto che Alan Ford è vivo e vegeto (insomma, fa quello che può...), e che s'avvia verso il cinquecentesimo numero.

Stupenda, poi, la definizione che il sig. Melati dà di Alan Ford: "Horror erotico ad alto, anzi sfrenato, tasso d'ironia." Che abbia confuso Alan Ford con Necron?

E' evidente come l'articolo di Piero Melati sia un riempitivo, redatto in poco tempo e documentato frettolosamente, affidato a un giornalista che, di solito, si occupa d'altro.

giovedì 8 luglio 2010

COI GIORNALI INCARTATECI IL PESCE, NON CORTO MALTESE.



Vengo a sapere, da Internet, che il Corriere della Sera uscirà con una serie di allegati dedicati a Corto Maltese. Mi chiedo come mai proprio Corto, dato che ci è già stato propinato in tutte le salse e in tutti i formati, allegato a quotidiani e settimanali.
Poi, sorrido della mia ingenuità: mi sovviene che RCS ha rilevato il marchio Lizard, la casa editrice che pubblica i fumetti di Hugo Pratt. Una cosa fatta in casa, insomma, al risparmio.
I volumetti allegati al quotidiano avranno i redazionali curati da Paolo Interdonato, esperto di ultima generazione. E anche questo mette in moto i meccanismi della mia memoria più recondita, senza però approdare a nulla di significativo, sul momento.
Poi, realizzo. Cerco il volume “Magnus – Pirata dell’immaginario”, edito da Black Velvet nel 2007, in occasione della splendida mostra dedicata a Magnus, a Bologna. Tra i mille interventi di critici e storici del fumetto, ce n’era uno anche di Paolo Interdonato, nel quale si leggeva, tra l’altro:

“Nel 1972 il Corriere dei Piccoli si trasforma nel Corriere dei Ragazzi”. […] “Tra il Corriere dei Ragazzi e Linus, edite entrambe dal gruppo Rizzoli, nasce una sorta di staffetta verso la maturità del pubblico. Si passano addirittura il testimone: Corto Maltese di Hugo Pratt lascia le pagine del settimanale dedicato ai giovani per arrivare al mensile degli intellettuali, facilitando l’osmosi dei lettori.”

Interdonato si riferiva al fatto che, per un lungo periodo, sia la casa editrice di Linus (Milano Libri), sia quella del Corriere della Sera, hanno fatto parte dello stesso gruppo editoriale (RCS).
A parte il fatto che Il Corriere dei Piccoli non si è mai trasformato nel Corriere dei Ragazzi, essendo queste due testate distinte e conviventi nelle edicole (finché il Corriere dei Ragazzi è durato), al varo di quest’ultimo la casa editrice del Corriere della Sera non faceva ancora parte del gruppo Rizzoli.


Capisco fare gli allegati al risparmio, ma almeno i redazionali si potrebbero affidare a qualche storico di esperienza certificata.

venerdì 2 luglio 2010

GRAPHIC NOVEL E LANA CAPRINA.

Da qualche anno a questa parte gli esperti (e non) di fumetti stanno cercando di mettere a fuoco un fenomeno molto discusso: la (o il) graphic novel. Che cos’è? Chi l’ha inventata(o)? Quando? Dove?

Sul numero odierno del Venerdì di Repubblica, si legge in un articolo firmato Luca Raffaelli:
“Probabilmente, in Italia, abbiamo fatto tutto prima: non solo le graphic novel in sé (con i romanzi a fumetti di Guido Buzzelli e di Hugo Pratt del 1967), ma anche quelle firmate da scrittori celebri. Infatti il Poema a fumetti di Dino Buzzati e del 1969 (mentre la nascita ufficiale della graphic novel è datata negli Stati Uniti alla fine degli anni Settanta).

Peccato che, su Repubblica del 30 marzo 2009, lo stesso Raffaelli scrivesse:
“Il graphic novel, cioè il romanzo a fumetti, non è un’invenzione statunitense. è stato pensato in Italia, e da Sergio Bonelli, l’editore di Tex e Dylan Dog e creatore di Zagor e Mister No: insomma, il simbolo del fumetto popolare italiano”. (…)
è interessante scoprire la data della prima pubblicazione [di un volume di attilio Micheluzzi della collana "Un uomo,un'avventura"]: ottobre 1978. Lo stesso mese in cui Will Eisner, grande maestro del fumetto, pubblicò a New York “Contratto con Dio”, considerato il primo graphic novel della storia. Ma nella serie “Un uomo, un’avventura”, il fumetto di Micheluzzi è solo il diciottesimo volume della serie (l’ultimo sarebbe stato del novembre 1980). Il primo uscito è di Sergio Toppi: “L’uomo del Nilo”, datato aprile 1976.” (…) “E i fumetti di “Un uomo, un’avventura” sono graphic novel in tutto e per tutto.”

E dire che Raffaelli, tra i giornalisti che scrivono di fumetti, è sicuramente il più preparato, nonché quello di corso più lungo. Notare, tra l’altro, che nel 2009 parlava di graphic novel al maschile, mentre oggi, al femminile, tanto per rimarcare la questione più recente, della quale sembra che non si riesca a venire a capo: IL graphic novel o LA graphic novel?